Questa mattina il CLAS ETS è stato protagonista, insieme agli altri cluster tecnologici lucani, a Expo Dubai nella settimana della Water Week (21-26 marzo) dedicata alla gestione delle risorse idriche, blue economy, acqua come fonte di sostentamento e di energia rinnovabile.
I cinque cluster tecnologici hanno incontrato studiosi, imprese e operatori internazionali per presentare i propri progetti e confrontarsi sulle tematiche connesse alla gestione dell’acqua.
L’evento lucano, denominato Basilicata Blue Transition (BBT), è stato organizzato dalla Regione Basilicata e, come si legge in una nota ufficiale dell’organizzazione, ha come obiettivo “la condivisione di una piattaforma comune e un partenariato su nuovi progetti sull’acqua orientati alla riconversione naturalistica per garantire a tutti una gestione idrica sana, sufficiente e sicura e iniziare un percorso per giungere a una dichiarazione sull’acqua basata su azioni concrete: la Transizione Blu”.
Il Presidente del CLAS Antonio Colangelo, non presente al Padiglione Italia ma intervenuto con un messaggio video preregistrato, ha aperto la sessione dedicata al Cluster dell’Aerospazio con i saluti di rito, definendo la partecipazione alla prestigiosa Esposizione Universale come “un confronto costruttivo per trasferire conoscenze e attivare le migliori sinergie a testimonianza dell’impegno del distretto aerospaziale lucano nella gestione e tutela della risorsa acqua e dell’ambiente, in linea con gli obiettivi di ONU 2030”. “La Basilicata – ha continuato Colangelo – è una regione che ha come punto di riferimento la risorsa idrica: dal consumo razionale dell’acqua nell’agricoltura di precisione, al monitoraggio e gestione dei disastri ambientali, attraverso tecniche di Osservazione della Terra, la cui analisi dei dati ci permette di sviluppare applicazioni che si prestano a migliorare il mondo su cui operiamo”.
Vito Gaudiano durante la presentazione del CLAS ETS
Per il CLAS ETS sono intervenuti in presenza il Vicepresidente Vito Gaudiano, il Consigliere Angelo Donvito AD di Digimat SpA, l’associato Giovanni Nico di Dian Srl mentre Il Prof. Valerio Tramutoli dell’UNIBAS e la Dott.ssa Rosa Lasaponara del CNR di Potenza si sono collegati da remoto.
Nella sua presentazione Angelo Donvito ha sottolineato come l’OT permetta, attraverso l’uso di serie storiche di dati satellitari, una caratterizzazione di dettaglio dei terreni agricoli e la conseguente creazione di mappe di prescrizione per un utilizzo più efficiente della risorsa idrica e un uso razionale della quantità di fertilizzanti. Tale tipo di supporto mira ad un miglioramento della produttività aziendale, ad un minore inquinamento dei suoli e ad un’agricoltura più moderna e sostenibile. Ha poi ricordato il Progetto Odessa, progetto del Cluster Lucano dell’Aerospazio in concerto con i centri di ricerca, UNIBAS e CNR, che permetterà la realizzazione di nuove applicazioni per la stima della produttività agricola e l’applicazione di tecniche di AI per prevedere le potenzialità e la produttività dei suoli.
Il Prof. Valerio Tramutoli dell’Università degli Studi della Basilicata ha trattato il tema della formazione e dell’offerta didattica dell’UNIBAS, offerta didattica che mostra come in ciascuno dei sei dipartimenti che compongono l’Università (l’ultimo neonato è quello di Medicina), si svolgano attività di ricerca in tutti e cinque i settori di competenza dei 5 cluster tecnologici lucani. Ha sottolineato la presenza in UNIBAS di scuole di Dottorato che consentono agli studenti lucani di muoversi e incrociare ricercatori e universitari di tutto il mondo. Ha poi illustrato il progetto europeo EO4GEO (Innovative solutions for Earth Observation / Geoinformation training) rivolto a definire i nuovi curricula europei nel campo delle osservazioni della Terra dallo spazio. Il Prof Tramutoli ha presentato la Grande Infrastruttura di Ricerca STAC (Space Technologies and Application Centre) rivolta a sviluppare prodotti e servizi nel settore del Downstream (applicazioni e servizi basati su dati acquisiti dai satelliti per l’Osservazione della Terra). STAC svolgerebbe inoltre il ruolo di “incubatore” di start-up orientate allo sviluppo di applicazioni di OT che potrebbero avvantaggiarsi delle sinergie esistenti in STAC fra enti di ricerca, Università e imprese. Infine, ha sottolineato come la Basilicata abbia una specializzazione, che nasce da oltre trent’anni anni di attività, nel settore del monitoraggio ambientale e previsione dei rischi naturali, attività di ricerca nel settore dei rischi naturali, incendi e monitoraggio infrastrutture, delle pipeline e rischi connessi agli atti di terrorismo. L’UNIBAS è anche cofondatore del network delle Copernicus Academies, che raggruppa le università europee che operano nel settore aerospazio e che formeranno i professionisti di domani.
La Dott.ssa Rosa Lasaponara del CNR con il tema “Water: Technology and human dimension” ha posto l’accento sulla grande sinergia tra centri di ricerca, imprese e università. Ha evidenziato l’importanza della dimensione umana nell’attività di ricerca, nel coinvolgimento dei cittadini in maniera attiva. Ha rimarcato, inoltre, come gli innumerevoli dati satellitari e droni consentano di integrare e monitorare diversi parametri geofisici: dalla lotta agli incendi boschivi alla gestione dei rischi naturali con la possibilità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali.
Giovanni Nico di Dian, azienda associata al CLAS, ha presentato l’esperienza della sua azienda sul “Telerilevamento per monitorare i serbatoi d’acqua e la qualità dell’acqua”, sottolineando l’importanza dell’uso di dati perspettrali, che consentirebbero di studiare le diverse proprietà dell’acqua, di costruire mappe quantitative, i cui risultati permetterebbero di fare previsioni, di come venga, infine, eseguito il monitoraggio dighe con sensori in situ e da piattaforme satellitari.
In conclusione, il Vicepresidente del Cluster Lucano dell’Aerospazio, Vito Gaudiano, anche Amministratore Unico di Openet, con il tema “Telecomunicazioni satellitari al servizio della democrazia” ha raccontato ai presenti in sala le attività svolte dalla sua azienda nei paesi in via di sviluppo. Openet Technologies ha infatti permesso la connettività nelle zone rurali e la formazione a distanza di migliaia di operatori in Congo, in occasione delle prime votazioni elettorali e in altri tredici paesi dell’area subsahariana, insieme all’Onu. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alle applicazioni satellitari, sottolineando come la connessione via satellite sia una delle tecnologie abilitanti più democratiche, veloce e poco dispendiosa. Gaudiano ha terminato il suo intervento dedicando due parole all’Academy dedicata allo spazio, nata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), e presentato il progetto Sparkme, acceleratore di imprese dedicato allo spazio con sede in Kenia, dove è presente la seconda stazione operativa spaziale italiana, che sta formando a distanza migliaia di persone. A breve Openet inaugurerà a Matera la Cittadella della Scienza e dello Spazio.